NOZIONI GENERALI DI PROGETTAZIONE - DATI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE
STRUTTURE PER LA MOBILITA' - STAZIONI DELLA METROPOLITANA
CORRIDOI, SCALE FISSE, SCALE MOBILI, ASCENSORI
NORMA UNI 7744
1. La presente norma ha lo scopo di fornire direttive per la progettazione
degli elementi destinati agli spostamenti orizzontali e verticali dei viaggiatori
e del personale di servizio nelle stazioni di metropolitane, quali corridoi,
scale fisse o mobili, ascensori.
2. Termini e definizioni
* corridoio: via d'accesso che collega ambienti diversi
e separati tra di loro;
* scala fissa: via d'accesso a gradini fissi per il passaggio
di persone da un piano ad un altro di quota diversa (piano stradale, piano
delle banchine di stazione, piano o piani intermedi);
* scala fissa ordinaria: scala fissa utilizzabile durante
tutto il tempo in cui la metropolitana è aperta al pubblico;
* scala fissa di servizio: scala fissa riservata al personale
addetto alle stazioni e impianti della metropolitana e utilizzabile dai viaggiatori
soltanto quando si presentino situazioni di emergenza o in altri casi eccezionali;
* scala mobile: scala costituita da gradini mobili che,
mossi da un motore, scorrono su guide inclinate;-ascensore: mezzo di trasporto
messo a disposizione dei viaggiatori per superare notevoli dislivelli al
posto o a sussidio di scale mobili.
3. Corridoi
3.1. La larghezza dei corridoi deve essere commisurata al flusso dei viaggiatori
da valutare secondo quanto indicato al punto 7. In ogni caso la larghezza
non deve essere minore di 1, 80 m.
3.2. L'altezza libera minima lungo tutta la larghezza del corridoio non deve
essere minore di 2,15 m. Tale altezza può però essere ridotta
a 2,05 m. in corrispondenza sia di apparecchi illuminanti o di segnaletica,
sia in punti singolari, quali attraversamenti, incroci o simili.
3.3. La pendenza longitudinale non deve superare, in generale, il 4%. Quando
esigenze particolari lo richiedano, essa può arrivare al 10%, ma in
tal caso devono essere disposti dei corrimano almeno lungo un lato del corridoio
e la pavimentazione deve essere di tipo antisdrucciolevole. La pendenza trasversale
deve essere compresa fra 0,5 e 2%.
3.4. Quando, per necessità di tracciato, due rami di uno stesso corridoio
presentano un angolo a, valutato come è rappresentato in fig. 1, maggiore
di 90¡, è opportuno smussare gli spigoli con superficie piane
o con raccordi circolari.
3.5. Le estremità dei corridoi che si congiungono con le testate delle
scale fisse o mobili, qualora non abbiano la stessa larghezza di queste,
devono essere convenientemente raccordate ad esse.
4. Scale fisse
4.1. Le scale fisse, tanto se ordinarie, quanto se di servizio, possono essere
costituite da una o più rampe.
4.1.1.In linea generale, ogni rampa deve essere rettilinea. Quando però
particolari ragioni lo richiedano, una rampa può anche essere curva,
purché la pedata in ogni punto non differisca dal suo valore medio
p (vedere 4.3.1.) di oltre il 10%.
4.1.2. Ogni rampa di scala ordinaria deve essere costituita
da non più di 20 gradini, ma preferibilmente da non più di
12. Se anche con 20 gradini non è sufficiente una sola rampa, deve
essere previsto un pianerottolo (vedere 4.5.) tra due rampe successive.
4.1.3. Quando il cambiamento di direzione non sia ottenuto
con la curvatura della rampa di cui si è detto in 4.1.1., deve essere
previsto, là dove la scala cambia direzione, un pianerottolo (vedere
4.5.2.), qualunque sia il numero dei gradini della rampa. Se invece la scala
ordinaria è rettilinea ed è affiancata da una o più
scale mobili ed ha solo carattere sussidiario della scala mobile, il pianerottolo
può anche essere omesso.
4.2. Nel caso di scala ordinaria esterna allo scoperto è opportuno
che in corrispondenza dell'ingresso al coperto esista un pianerottolo; a
tal fine il limite di 20 gradini, di cui al 4.1.2., può anche essere
superato.
4.3. I gradini delle scale fisse ordinarie devono avere alzata preferibilmente
compresa tra 0,15 e 0,16 m., e comunque non maggiore di 0,175 m. I gradini
delle scale fisse di servizio possono avere alzata anche maggiore di 0,175
m., ma in ogni caso non maggiore di 0,20 m.
4.3.1. Tanto per le scale fisse ordinarie, quanto per quelle di servizio,
deve essere soddisfatta la seguente relazione: 2a + p = 0,62-0,64 m. dove
a è l'alzata dei gradini, in metri; p è la pedata media di
ogni gradino, in metri.
4.3.2. La pedata dei gradini deve essere, antisdrucciolevole e, per favorire
lo scolo delle acque meteoriche e di lavaggio, deve avere una pendenza di
circa l'1%.
4.4. La larghezza di una scala fissa ordinaria deve essere commisurata al
presumibile numero di persone che la, percorreranno, valutato come indicato
al punto 7.
4.4.1. La larghezza della scala, misurata dall'interno
dei corrimano, deve essere di almeno 1,60 m. Tuttavia, ove per osservare
questa condizione esistano eccezionali difficoltà locali, può
essere anche minore, e comunque non minore di 1,20 m.
4.4.2. È opportuno che le scale larghe 4,50 m. o
più siano divise da ringhiere longitudinali in due o più parti
.
4.5. I pianerottoli devono avere larghezza non minore di quella delle rampe
adiacenti.
4.5.1. Se la scala è rettilinea, la lunghezza dei
pianerottoli deve essere non minore di 0,90 m.
4.5.2. Se in corrispondenza del pianerottolo la scala cambia
direzione con un certo angolo a misurato in pianta, devono essere rispettate,
secondo il valore di a, le seguenti condizioni:
- se a è non maggiore di 50¡, la lunghezza del pianerottolo,
misurata lungo la parete interna della scala deve essere non minore di 0,90
m;
- se a è maggiore di 50¡ ma non maggiore di 140¡, la distanza
tra il bordo del gradino più alto della rampa inferiore e il punto
di incontro delle pareti interne delle due rampe o del loro ideale prolungamento,
deve essere non minore di 0,35 m;
- se a è maggiore di 140¡, la distanza fra i punti più
vicini dell'ultimo gradino di una rampa e del primo dell'altra rampa, deve
essere non minore di 0,90 m.
4.6. Le rampe delle scale e i pianerottoli, quando non sono sistemati tra
i muri, devono essere provvisti di parapetti pieni o di ringhiere. Queste
devono essere costituite in modo da impedire il passaggio di un bambino.
4.6.1. I parapetti pieni e le ringhiere devono avere altezza
dallo spigolo dei gradini non minore di 0,90 m.
4.6.2. I muri e i parapetti pieni laterali devono essere
muniti, lungo le rampe, di corrimano. L'altezza della superficie superiore
del corrimano dallo spigolo dei gradini deve essere di circa 0,90 m. I corrimano
devono avere superficie liscia e non devono presentare spigoli vivi, né
sporgenze taglienti.
4.7. L'altezza libera sopra lo spigolo dei gradini, non deve essere minore
di 2,10 m. per tutta la larghezza della scala compresa fra i corrimano. Quando
più rampe di una scala si sviluppano entro strette ed apposite gallerie,
è consigliabile che l'altezza sia sensibilmente maggiore del minimo
sopra detto.
4.8. È opportuno che, per facilitare le operazioni di pulizia, ai
due lati della scala fissa siano disposti canalini larghi non meno di 0,05
m. e profondi almeno 0,03 m.
4.9. Nelle scale esterne deve essere disposto, presso l'inizio della zona
coperta, un adeguato dispositivo che canalizzi le acque meteoriche ed impedisca
che esse scendano sulle rampe inferiori della scala.
5. Scale mobili
5.1. Le scale mobili devono avere gradini di larghezza commisurata al flusso
dei viaggiatori, da valutare come è indicato al punto 7.
5.2. Per l'altezza libera minima sopra lo spigolo dei gradini, vedere 4.7.
5.3. La scala deve di regola formare con l'orizzontale un angolo di 30¡.
Tuttavia, quando le condizioni locali lo richiedano, quali per esempio lo
spazio insufficiente o l'opportunità di evitare lavori particolarmente
gravosi, il suddetto angolo può essere di 35¡.
5.4. La velocità deve essere scelta in relazione ai dislivelli delle
scale mobili esistenti o previste per la linea di metropolitana in progetto.
È consigliabile che tutte le scale mobili di una rete abbiano la stessa
velocità. Se il valore mediano dei dislivelli (cioè quello
che viene superato da metà delle scale) è H. la velocità
V consigliata è quella indicata nella tabella 2. La velocità
comunque non deve essere maggiore di 0,9 m/s. Le eventuali scale, che abbiano
velocità maggiore di quella scelta per la rete, devono esser1e munite
di opportuna segnalazione per il pubblico.
5.5. La lunghezza Lp orizzontale continua minima a disposizione dei viaggiatori
alle estremità della scala e il raggio di curvatura R del raccordo
fra la parte in piano e quella inclinata non devono essere minori dei valori
indicati, in relazione alla velocità V della scala, nella tabella
3.
5.6. Gli allarmi concernenti la scala devono essere riportati nel posto ove
vi sia presenza permanente di un agente durante l'esercizio. Il funzionamento
degli allarmi deve essere garantito anche in caso di mancanza dell'energia
normale di alimentazione.
5.7. Qualora il dislivello sia maggiore di 10 m. o la velocità sia
maggiore di 0,5 m/s e se la scala non è ben visibile da un posto ove
vi sia presenza permanente di un agente durante l'esercizio, l'immagine della
scala mobile deve essere riportata, mediante un impianto di televisione,
in luogo ove vi sia presenza permanente di un agente. Dal posto di presenza
si deve avere la possibilità di arrestare ogni scala.
5.8. Deve essere disposto, a ciascuna estremità della scala, a disposizione
del pubblico per l'arresto di emergenza, un pulsante facilmente individuabile
dal pubblico stesso ed accessibile anche a persone di modesta statura. Quando
il dislivello della scala è maggiore di 10 m., anche lungo la scala
devono essere disposti pulsanti di emergenza alla distanza non maggiore di
10 m. l'uno dall'altro.
6. Ascensori
6.1. Ascensori nelle stazioni possono venire disposti sia per scopi particolari,
sia come mezzi principali per superare dislivelli. Nel primo caso, le loro
caratteristiche devono rispondere allo scopo per il quale sono installati.
Nel secondo caso, il loro numero e la loro capacità devono essere
stabiliti in relazione al numero dei viaggiatori da trasportare valutato
come detto in 7. Tale numero di ascensori non può in nessun caso essere
minore di due.
6.2. Se un ascensore (o un gruppo di ascensori) è destinato al funzionamento
senza presenza di agenti, cioè comandato dagli stessi utenti, oppure
è ad azionamento automatico, deve essere garantito che siano soddisfatte
le seguenti condizioni:
* tutti gli allarmi devono essere riportati in un posto
permanentemente presenziato da un agente e il loro funzionamento deve essere
garantito anche in caso di mancanza dell'energia di alimentazione normale;
* deve essere installato un impianto di diffusione sonora
per mezzo del quale l'agente possa sentire la chiamata dalla cabina e diffondere
in essa le proprie comunicazioni;
* la cabina deve essere costruita con materiale totalmente
incombustibile (metallo, vetro, ecc.);
* l'isolamento delle apparecchiature e dei cavi elettrici
deve corrispondere alle prescrizioni della norma CEI 64-2 per impianti elettrici
in luoghi con pericolo di incendio;
* la sala di arrivo o partenza deve avere una superficie
libera da ostacoli almeno quadrupla della superficie utile di pavimento della
cabina o del gruppo di cabine.
6.3. Nel caso che il dislivello da superare con gruppo di ascensori disposto
come mezzo principale sia maggiore di 12 m., uno degli ascensori del gruppo
deve essere computato come riserva e il residuo gruppo di ascensori deve
essere dimensionato per il traffico di progetto della stazione. Gli ascensori
del gruppo dovranno essere quindi almeno tre e, nello stabilirne il numero
per una determinata necessità di trasporto complessiva del gruppo,
è opportuno fare in modo che il tempo medio di attesa di ogni viaggiatore
sia non maggiore dell'intervallo medio tra un treno e il successivo.
7. Dimensionamento dei singoli elementi (corridoi, scale, ascensori)
7.1. Per valutare il numero di viaggiatori che useranno i diversi elementi
oggetto della presente norma è necessario tener conto:
* del numero N di viaggiatori che si prevede che impegneranno
la banchina in un'ora di punta (vedere in proposito la norma UNI 7508);
* dell'irregolarità di afflusso di viaggiatori all'elemento
considerato, a causa della quale nel minuto di massima punta il numero dei
viaggiatori è maggiore di quello medio al minuto nell'ora di punta.
In particolare, si può ritenere che tale irregolarità sia la
minima negli accessi dall'esterno; che tale irregolarità vada aumentando
da questi accessi mano a mano che ci si avvicina alla banchina fino ad arrivare
al massimo per gli elementi più vicini a questa e ciò tanto
più se l'intervallo tra un treno e il successivo è elevato
(contemporanea presenza dei viaggiatori in arrivo e di quelli in partenza);
* della possibilità di un futuro sviluppo del traffico
nella stazione considerata e, in taluni casi, della possibilità di
espansione, anche lontana nel tempo, della zona nella quale si trova la stazione;
* della possibilità di un futuro ampliamento della
stazione e dei suoi elementi e a questo riguardo è da tener presente
come sia gravosa l'aggiunta, per esempio, di una scala o di un corridoio
in una stazione profonda e con limitazioni dovute alla presenza di altre
opere, mentre la stessa aggiunta potrebbe essere facile in una stazione al
livello di campagna, o in una zona poco densamente costruita, o se, in previsione
di questa futura aggiunta, fosse stato predisposto nelle strutture murarie
quanto necessario per eseguirla;
* della durata delle opere da costruire, non dimenticando
che esse in generale, e in specie se sono in sotterraneo, possono durare
anche moltissimi decenni.
7.2. Nella tabella 4 è indicata per ogni elemento oggetto della presente
norma (corridoio, scala fissa, scala mobile, ascensore) la portata massima
effettiva Nmax dell'elemento, espressa in numero di persone al minuto in
condizioni non eccezionali di traffico.
FIG. A.3.3.4 - METROPOLITANE - FRUIBILITÀ DELLE SCALE (NORMA UNI 7744)
vedi DXF A334