1994
Ruggero Lenci, Ugo Abbate, Roberto Lenci, Paolo Quagliani, Massimo Schiavi, Nilda Valentin
Concorso Nazionale - Menzionato
L'area a disposizione per il progetto di concorso di questa chiesa, successivamente realizzata da Richard Meier con una grande idea plastica, è ubicata a Roma in unazona molto periferica che, ad esclusione dello splendido scenario della campagna con la vista dei ruderi degli acquedotti romani, per il resto risulta soffocata dalla presenza di un'edilizia residenziale troppo incombente e di cattiva qualità. Nella parte edificabile l’area presenta un forma trapezoidale con il lato corto rivolto a sud. Il posizionamento del complesso ha tenuto presenti i fattori di orientamento, di rapporto tra chiesa e quartiere, di rapporti distributivi tra chiesa e complesso parrocchiale, di articolazione degli spazi esterni, di accessibilità, della posizione del sagrato. Il percorso di avvicinamento e di accesso alla chiesa richiede, per entrarvi, un continuo cambiamento di orientamento, di valori dimensionali, cromatici e anche uditivi, come premessa alla quiete dell'aula liturgica. Ciò è ottenuto con la rotazione dell'ingresso di 90° rispetto all'asse del quartiere. Su tale asse si apre il sagrato che risulta passante e confluente in una piazza interna sulla quale campeggia una grande quercia. Sia il sagrato che la piazza sono circondati su tre lati da un portico che si riunisce nel tratto centrale. Pertanto dal quartiere è visibile lo spazio aperto e porticato del sagrato in posizione baricentrica, il fianco della chiesa e il campanile ad est, nonché l'aula del centro parrocchiale ad ovest. Dalla piazza porticata si accede alla sagrestia, all'abitazione del clero, ai servizi parrocchiali da un lato, e ai locali del Ministero Pastorale dall’altro. Questa suddivisione dello spazio in quattro parti si attua con un forte muro in laterizio, conformato in pianta a forma di croce. Essa quadripartisce lo spazio in relazione ai quattro gruppi di funzioni richieste, fungendo da sostegno delle varie parti del complesso. L'aula liturgica è caratterizzata da un’assimmetria di impianto: arcuata da un lato, rettilinea dall’altro. Il lato arcuato è formato da un muro con spessore variabile tagliato in più punti per mezzo di finestre colorate. Nel suo spessore hanno luogo il battistero e i confessionali. Questo muro termina sul campanile di 25 metri di altezza che, come uno gnomone, dinamicizza con la propria ombra la pavimentazione ondulata del sagrato. L'abside è costituita da un cilindro in muratura in laterizi e travi di cemento armato a faccia vista, aperto verso l'aula e sorretto nell'apertura in direzione dei fedeli da due pilastri ai lati dell'altare. Questo cilindro, alto 17,50 metri e coperto con un cono trasparente, genera una fonte di luce zenitale che si proietta sull'altare. Il pavimento della chiesa è stato pensato in lieve pendenza verso l'altare in modo da amplificare il senso di percezione totale di tutto lo spazio sin dal primo contatto con l'aula. Il suo disegno ondulato è in continuità con quello del sagrato e porta all’interno lo spazio esterno. Le travi di copertura dell'aula sono conformate come capriate tridimensionali in legno lamellare che sorreggono le travi e il tavolato, dando luogo a una copertura a forma di scafo rovesciato. Nella metafora progettuale il cielo diventa il mare dell’arca di una fede che non affonda mai. Esternamente la copertura è pensata rivestita in lastre di rame. La cappella feriale, accessibile sia dall’interno che dall’esterno, è separata dalla chiesa da un muro a mattoni punteggiato dagli appoggi verticali delle travi di copertura.
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