Recupero dell'Ex Campo di Concentramento

a Museo Nazionale a perenne ricordo delle Vittime

Fossoli, Carpi


1989
 

Ruggero Lenci, Nilda Valentin, Stefano Catalano
con
Giuseppe Massari

Concorso Internazionale - Selezionato






L'elemento comune alle due richieste del concorso, il recupero dell'ex campo di concentramento di Fossoli a museo nazionale e il progetto di un parco è qui costituito dal fattore tempo. Progettare il tempo dell'ex campo di concentramento significa determinarne la permanenza e la testimonianza fino a quando la lenta ma inesorabile erosione ad opera di un parco lo renderà un rudere, un pezzo di storia di cui la natura si riappropria. La posizione dell'ex campo è di testa rispetto alle diverse funzioni che si sviluppano nel parco. Il riferimento è alle antiche città cinesi nelle quali il centro governativo occupava una posizione decentrata, ma anche a Le Corbusier, che ha sviluppato un tema analogo a Chandigarh. A Fossoli questo rapporto planimetrico assume altri significati: il centro dei poteri diventa luogo della memoria, della commemorazione della e testimonianza delle atrocità di ciò che un potere aberrato e demenziale ha compiuto; la città diventa parco, luogo del contatto con gli stimoli dell'ambiente naturalistico, della conoscenza del suo habitat e del piacere di viverne la metamorfosi. Nel campo le baracche vengono alleggerite dalle coperture e conservate nel proprio perimetro. Al loro interno viene inserita una gabbia in legno lamellare che ricrea virtualmente l’andamento delle coperture e, quindi, dei volumi, fungendo da supporto a una serie di accessori costituiti da tenso-strutture, pergolati e paiolati per far crescere piante rampicanti, tali da generare una copertura verde. Il centro culturale è localizzato nel Campo Nuovo. Da esso partono due lunghi viali alberati che prendono il nome dalle essenze che li fiancheggiano: quello centrale con Pioppi Cipressini e Carpini bianchi, quello laterale con Ginkgo e Carpini neri. Perpendicolari ad essi hanno luogo i viali delle conifere. Le intersezioni tra questi viali sono rimarcate da strutture tematiche, ognuna diversa, dotate di una scala e di una terrazza panoramica.

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